Sommario Marzo 2000

 

ANATOCISMO

Ci sono parole che per secoli restano sconosciute ai più e che poi all'improvviso saltano alla ribalta delle cronache giornalistiche e, almeno per un po' di tempo, non ce se le leva più di dosso. Anatocismo, letteralmente "duplicazione degli interessi", è una di queste ed il suo momento di massima gloria l'ha avuto quando con una prima sentenza del 16 marzo dello scorso anno la Cassazione decise di cambiare i propri precedenti orientamenti stabilendo la nullità della clausola contenuta nei contratti bancari in cui è prevista la capitalizzazione trimestrale degli interessi. Al di là del dove stava la ragione ed il torto, ne nacque come ricorderete un gran bailamme a cui pose in sostanza fine la successiva pubblicazione in agosto di un decreto legislativo - il n. 342 - che, introducendo modifiche al testo unico delle leggi bancarie, aveva demandato al CICR il compito di stabilire le modalità ed i criteri per la produzione di interessi sugli interessi per le operazioni bancarie e finanziarie. Come noto agli operatori, il problema dell'anatocismo di fatto ha trovato e trova una scarsa rilevanza nell'attività di locazione finanziaria, presentandosi solo nelle ipotesi di capitalizzazione degli oneri di prelocazione nelle operazioni di immobili o di impianti da costruire. Grazie anche all'intervento associativo, con la recentissima pubblicazione della delibera del CICR, anche questa particolare fattispecie ha avuto una specifica previsione e disciplina. Nel 4° comma dell'art. 3 della deliberazione in oggetto, è stata infatti sancita la piena liceità della eventuale capitalizzazione degli interessi di prefinanziamento. L'unica avvertenza - ma in verità pleonastica in quanto di norma già presente nei contratti di leasing di questo tipo - è quella di indicare esplicitamente in contratto il tasso di prefinanziamento e la periodicità di capitalizzazione dei relativi interessi, nonché di prevedere la specifica approvazione per iscritto della relativa clausola.

LEASING AI PRIVATI: AVANTI CON CORAGGIO, MA CON PRUDENZA…

Ogni volta che ci si lancia nell'esplorazione di nuove terre, si è combattuti da un lato dall'entusiasmo suscitato dall'apertura di nuovi orizzonti e dall'altro dal timore per un terreno ignoto che può celare, specie per l'iniziale, inevitabile non conoscenza di ogni cosa davvero nuova. Occorre dunque saper coniugare coraggio e prudenza: due doti, già rare di per sé stesse, ma che è ancor più difficile avere e soprattutto usare insieme. Negli oltre 18 mesi di studio preliminare, i membri del Gruppo di Lavoro costituito dalla Commissione Legale quanto meno ci hanno provato e sono riusciti a delineare una prima cornice di riferimento giuridico, sintetizzata in un documento articolato e complesso recentemente diffuso a tutte le Associate. Ciò consentirà di avviare da un lato, una riflessione attenta da parte di tutti gli operatori leasing sui diversi risvolti di questa nuova nicchia di mercato e dall'altra all'Associazione di intavolare un confronto strutturato su questa nuova potenziale (ed in parte già decollata, a leggere almeno alcune recenti notizie stampa) con la Banca d'Italia. Dall'esame della normativa di riferimento del testo unico bancario e della più autorevole dottrina, sembra emergere con chiarezza che l'operazione di leasing di importo inferiore a 60 ML posta in essere con un privato rientra nella più ampia famiglia delle operazioni del così detto credito al consumo e della particolare regolamentazione posta in essere dal legislatore a tutela di questa specifica categoria di controparti. Ne deriveranno di conseguenza tutta una serie di problematiche contrattuali - e non solo - a fronte delle quali il gruppo di lavoro ha avanzato alcune prime soluzioni ed ipotesi interpretative. Ricordando come all'attività creditizia in favore di clientela privata si debba infine associare un livello di rischiosità quantomeno ben diverso da quello delle imprese che sino ad oggi, almeno in Italia, hanno costituito il mercato di riferimento classico delle società di leasing, ci si rende conto subito come l'eventuale ingresso nel leasing al consumo deve comunque essere un passo da preparare con grande attenzione e professionalità. In due parole: con coraggio e con prudenza.

 

LEASING FORUM SU INTERNET E LEASING

Come vedete dal box qui accanto, il seminario in precedenza annunciato per l'11 aprile è slittato di una settimana, ma si è arricchito nel contempo di un nuovo, ulteriore intervento: Giorgio Girelli chiuderà infatti i lavori con una panoramica sugli impatti del ciclone Internet sul sistema finanziario italiano.

 

LEASEUROPE BUSSA ALLA PORTA DI BASILEA

Prima o poi bisognerà trovare il tempo di parlarne con la profondità di analisi necessaria, perché il nuovo approccio proposto lo scorso anno dal Comitato di Basilea alla determinazione dei requisiti minimi patrimoniali delle banche è destinato ad avere, al di là degli infiniti tecnicismi, una grandissima rilevanza su tutto il sistema creditizio e finanziario mondiale. Purtroppo il primo effetto sul leasing del documento di Basilea è stato il rimettere in discussione la ponderazione ridotta del leasing immobiliare, che con tanta fatica il settore del leasing italiano aveva ormai quasi integralmente raggiunto. E contro questa posizione, che per altro poi trae origine dalle preoccupazioni di alcune grandi banche centrali per l'evoluzione dei rischi sul mercato dei mutui ipotecari e non delle operazioni di leasing immobiliare, Leaseurope si è anzitutto espressa con vigore indirizzando una propria relazione tecnica sul tema alla Commissione Europea, che nel proprio documento di commento alle indicazioni di Basilea sembrava essersi dimenticata di aver confermato con una propria specifica direttiva di appena un anno prima, il mantenimento della ponderazione ridotta per le operazioni di leasing immobiliare. Ma al di là dei coefficienti di ponderazione, il nuovo approccio di Basilea essendo tutto incardinato sull'utilizzo di modelli di "risk management" basati su sistemi di rating delle operazioni, sta dando un impulso straordinario alla progettazione ed alla realizzazione di modelli adeguati alle diverse esigenze degli operatori. In questo contesto, l'Assilea già da un anno ha istituito uno specifico gruppo di lavoro che il Consiglio ha deliberato di supportare con l'avvio di una collaborazione scientifica. L'obiettivo è quello di riuscire a mettere a punto, possibilmente con il conforto di indirizzo della Banca d'Italia, un modello applicativo di "Leasing Credit Risk Management" utilizzabile con efficacia dagli operatori specializzati nel leasing.

FORMAZIONE ASSILEA-BOCCONI PER IL 2000

Nel box sono riportate le nuove proposte di formazione specialistica per l'anno 2000. Oltre ai tre corsi sperimentati con grande successo lo scorso anno, si propone da quest'anno una nuova iniziativa rivolta in particolare agli addetti incaricati della vendita del leasing. "Leasing e attività commerciale - Corso Avanzato" vuole infatti favorire l'acquisizione, oltre che dei fondamentali delle tecniche di orientamento al mercato, di relazione comportamentale con la clientela e di negoziazione, anche degli strumenti e delle metodologie più avanzate di vendita sulla base della individuazione della convenienza del leasing rispetto ad altre forme di finanziamento, ed in particolare alla luce della normativa e della posizione fiscale del cliente utilizzatore. Una breve panoramica sui principi giuridici alla base dei contratti di leasing completa il quadro di una proposta formativa tecnico-specialistica di alto profilo che pensiamo possa ben fronteggiare le esigenze formative del settore. Un'ultima novità: i prezzi di listino indicati potranno beneficiare di sconti quantità per le società che iscriveranno un elevato numero di partecipanti.

Il mercato leasing tedesco

Il 21 e 22 febbraio l'Assilea ha ospitato una delegazione della BDL - Associazione del leasing tedesca, interessata in particolare a conoscere più nel dettaglio le modalità di funzionamento della Centrale Rischi Assilea, la cui presentazione all'ultimo Convegno Leaseurope ha suscitato grande ammirazione presso molti operatori. L'occasione è stata preziosa per un reciproco scambio di informazioni e di conoscenze sul mercato leasing e sui servizi offerti alle Associate.

di Beatrice Tibuzzi

 

Notizie generali

La Germania, paese leader della classifica europea, presenta una lunga tradizione nel leasing. La prima società di leasing tedesche cominciarono ad operare nel 1962 e la rapida crescita del mercato portò nel 1972 alla fondazione della BDL, l’Associazione leasing che oggi raccoglie circa 121 tra le maggiori società di leasing, che coprono complessivamente l’86% del mercato tedesco. L’intero mercato tedesco conta circa 1.000 società di leasing, 120 di queste fanno parte di un’altra associazione di categoria (la IDL). Più della metà delle associate BDL ha un giro di affari superiore ai 100 milioni di marchi (99 miliardi di lire) e circa il 35% ha un giro d’affari inferiore a 50 milioni di marchi. Più dell’80% delle società sono non-captive, anche se poi le società di maggior dimensione sono captive specializzate nel leasing auto. Circa il 45% delle società sono direttamente o indirettamente controllate da banche e questo gruppo approssimativamente coincide con il gruppo delle società più importanti nel mercato. Infine, tutte le società di leasing immobiliare presenti sul mercato tedesco sono associate. In Germania non ci sono restrizioni allo stabilimento ed all’esercizio dell’attività da parte delle società di leasing. Queste normalmente operano come società commerciali registrate a responsabilità limitata (GmbH) o come società per azioni (AG). In generale non esistono restrizioni sul tipo di beni che possono essere locati. Le società di leasing, sia captive che non, non sono soggette ad una specifica regolamentazione, né alla regolamentazione bancaria. Quelle il cui capitale è posseduto da banche, tuttavia, possono cadere indirettamente nell’ambito della vigilanza bancaria quando le loro attività sono consolidate nel bilancio della società madre ai fini della vigilanza sui gruppi. Alcuni anni or sono stava emergendo l'orientamento di far rientrare tutte le società di leasing sotto la diretta supervisione bancaria per la segnalazione delle transazioni finanziarie superiori alla soglia dei 3 milioni di marchi, corrispondente a quasi 3 miliardi di lire (normativa sui grandi crediti), tuttavia, alla luce del fatto che il contratto di leasing in Germania non è considerato una tipologia di credito, il legislatore ha abbandonato il progetto ed il settore continua pertanto a non essere oggetto di vigilanza bancaria. I contratti di leasing nella normativa civilistica tedesca sono trattati come contratti di locazione e la normativa fiscale segue quella civilistica. In generale, il locatario ha la proprietà legale ed economica del bene e deve contabilizzare i beni in leasing. La questione della "proprietà economica del bene" - concetto del tutto estraneo alla cultura del leasing di altri paesi europei, quali l'Italia e la Francia - assume in Germania un significato particolare in quanto determina le modalità di trattamento dei beni locati ai fini sia civilistici che fiscali. Il concetto di "proprietà economica" è definito nella Sezione 39 del Codice Fiscale tedesco. Secondo questa norma, il proprietario economico è colui che può escludere il proprietario legale dall’utilizzo del bene. Generalmente, il locatore è contemporaneamente il proprietario sia economico che legale del bene. Un’eccezione sorge quando il locatario può escludere per un lungo periodo il locatore dall’esercitare un’influenza sul bene locato. In questo caso la proprietà economica del bene è del locatario. A questo proposito, si può notare che, sebbene l’espressione "proprietà economica del bene" sia usata in numerosi Paesi, in Germania assume un diverso significato ed ha diverse implicazioni rispetto a quanto non sia ad esempio nel Regno Unito. Specifiche normative fiscali stabiliscono quando esiste la proprietà economica del bene. Le regolamentazioni del leasing si distinguono in due filoni: i decreti sul "full payout" leasing, del 1971 e del 1972, e i decreti sul "non-full payout" leasing, del 1975 e del 1991. In tutti i casi, il proprietario economico del bene deve capitalizzare il bene in leasing nel proprio bilancio. Quando un contratto di leasing non rientra nei decreti sul leasing sopra citati, né attribuisce la proprietà economica del bene locato al locatore, il contratto è trattato contabilmente come un contratto di vendita a rate. I contratti di "leasing speciale", nei quali solo il locatario può fare un uso economico del bene, sono pure trattati come contratti di vendita a rate. Questo vale sia ai fini contabili che fiscali. Di conseguenza, quando il bene in leasing è contabilizzato dal locatore, il locatario può dedurre fiscalmente i canoni leasing. Al contrario, quando il bene viene contabilizzato dal locatario, i canoni leasing non sono più deducibili.

Andamento del mercato - stime 1999

Tratte dalla ricerca annuale sul mercato del leasing svolta dall’Ifo-Institut für Wirtschaftsforschung di Monaco

Nel 1999 il settore leasing ha registrato una crescita del 7,3% del totale degli investimenti leasing dichiarati, raggiungendo quasi 83 miliardi di marchi (più di 82.000 miliardi di lire) di stipulato. La crescita ha beneficiato dell’andamento positivo del comparto mobiliare. Quest’ultimo ha raggiunto nel 1999 un volume in termini di stipulato pari a 69,7 miliardi di marchi (circa 69.000 miliardi di lire) con una crescita dell’8,8% rispetto all’anno precedente, grazie al protrarsi del trend positivo nel leasing auto. Il comparto immobiliare, invece, con un volume di contratti di 12,9 miliardi di marchi (quasi 12.800 miliardi di lire), ha registrato una crescita pari a zero rispetto al 1998. Il 39,7% dello stipulato è stato realizzato da società captive, le quali operano esclusivamente nel comparto mobiliare, dove hanno registrato una crescita del 6,3%. Una quota costante pari a circa il 60,3% del mercato leasing continua ad essere detenuta dalle società non-captive, che hanno registrato una crescita dell’11,1%, derivante dalla crescita del solo comparto mobiliare. La crescita del settore nel suo complesso (cfr. fig.1), che nel 1998 (+11,5%) era stata doppia rispetto a quella degli investimenti (+4,3%), è rimasta nel 1999 di 2,1 punti percentuali superiore a quella degli investimenti (+5,2%). Si stima che lo scorso anno il leasing abbia finanziato il 14,1% del totale degli investimenti nazionali (esclusi i soli investimenti ad uso abitativo), tale quota sale al 19,1% se calcolata con riferimento ai soli investimenti in beni mobili (cfr. fig.2) e si prevede possa presto superare il 20%.

Fig.1

Fonte: Ifo-Institut für Wirtschaftsforschung di Monaco.

Fig.2

Fonte: Ifo-Institut für Wirtschaftsforschung di Monaco.

I principali settori di appartenenza della clientela leasing (cfr. tab.1) sono quello dei servizi (21,8% dello stipulato 1999), manifatturiero (18,6%), trasporti e telecomunicazioni (17,2%). Una quota non trascurabile del mercato è rappresentata da clientela del settore del commercio e della distribuzione (15,7%) e da privati consumatori (10,9%).

Tab.1 – Clientela leasing per settore di appartenenza

SETTORE

Servizi

Manifatturiero

Trasporto e telecomunicazioni

Commercio/distribuzione

Consumatori

Energia e forniture idriche, industria estrattiva

Edile

Bancario, finanziario ed assicurativo

Pubblico

Quota % sul totale stipulato 1999

21,8

18,6

17,2

15,7

10,9

4,9

4,1

3,6

3,2

Fonte: Ifo-Institut für Wirtschaftsforschung di Monaco.

Con riferimento alla composizione per comparti, il 51,2% del mercato leasing è rappresentato dal sotto comparto leasing su autoveicoli (cfr. fig.3).

Fig.3

Fonte: Ifo-Institut für Wirtschaftsforschung di Monaco.

In termini di contratti in essere, dai dati di bilancio 1998, risultava un numero di circa 3,7 milioni di contratti su beni che, valutati al costo di acquisto, avevano un valore complessivo di 303 miliardi di marchi (quasi 300.000 miliardi di lire); il valore contabile complessivo dei contratti in essere era superiore a 177 miliardi di marchi (circa 175.000 miliardi di lire).

Previsioni per il 2000

L’Associazione Leasing Tedesca BDL prevede una crescita del 5% nel 2000. Tale crescita si concentrerà soprattutto nel comparto auto e nel leasing dei beni strumentali al data processing. Una ricerca promossa dall’Associazione tedesca mostra che le imprese tedesche hanno una visione prospettica positiva del mercato leasing: tre quarti delle società intervistate si attendono una crescita della penetrazione del leasing nell’economia nei prossimi anni. Il 65% di queste ha stipulato almeno un contratto di leasing. Circa il 40% del campione fa regolarmente uso di questa forma di finanziamento. Risulta inoltre che il leasing viene preso in considerazione soprattutto dalle società che già hanno fatto uso in precedenza del prodotto. Una società su due ha fatto un leasing auto. Una su quattro ha fatto un leasing su attrezzature per ufficio e una su dieci su macchinari. Diversa è la capacità di fidelizzazione del prodotto, a seconda del bene locato. Le società che hanno preso in leasing attrezzature per ufficio, computer, infrastrutture per telecomunicazioni ed altri beni strumentali spesso prendono in locazione altri beni. Invece, in molti casi, questo non avviene con il leasing auto.

GLI INCONTRI DI ASSILEA

Intervista a Giuseppe Amaturo, Amministratore Delegato della Trasnsolver Finance, la finanziaria del gruppo Fiat specializzata nel leasing dei veicoli industriali

D.: Può descriverci qual è stato il suo personale itinerario professionale leasing che l'ha condotta al vertice della Transolver Finance SpA?

R.: Ho cominciato ad occuparmi di leasing alla SICI dove nel tempo sono diventato Capo Divisione Finanziamenti e Leasing Veicoli Industriali ed autovetture. L’azienda era all’epoca controllata dall’IFIL ed operava a sostegno di tutte le principali marche allora presenti in Italia. Quando poi la SICI è entrata in Joint-Venture con il Monte dei Paschi di Siena a me è stata attribuita la responsabilità delle Prime Terziario Leasing (avevamo cambiato denominazione) che seguiva i mercati autoveicolistico e del bene strumentale di piccolo taglio. Nel ’90 il controllo della Prime passò al Monte dei Paschi di Siena ed io entrai a far parte della Sava, con la responsabilità della Business Unit Strumentali ed immobiliare nell’ambito della quale effettuavamo il leasing principalmente per i fornitori di aziende del Gruppo Fiat. Questo incarico mi ha dato, fra l’altro, l’opportunità professionale di essere coordinatore del Pool delle Società di leasing che hanno effettuato l’operazione di locazione per i fornitori del comprensorio Fiat di Melfi. Credo sia stata un’esperienza irripetibile per la sua ricchezza e complessità. Ed ora eccomi in Transolver Iveco.

D.: Quali sono le ragioni che hanno spinto il gruppo FIAT ad creare una sub-holding specifica per il mercato dei veicoli industriali ed all'interno di questa una società di leasing specializzata? Quali sono le peculiarità del leasing sui veicoli industriali?

R.: Negli ultimi anni la competizione anche sul mercato dei veicoli industriali ha raggiunto livelli molto elevati.

Per questo Iveco ha ritenuto di affrontare tale competizione con il più alto grado di specializzazione possibile. E quindi anche per quanto riguarda le leve finanziarie ha deciso di farsi rappresentare da una struttura totalmente dedicata. La finanziaria captive era inoltre la risposta all’esigenza dei concessionari Iveco, di avere a proprio ed esclusivo supporto una società qualificata con la quale mettere a punto le iniziative più rispondenti alle esigenze del cliente. Da queste valutazioni strategiche è nata Transolver.

D.: L'appartenenza azionaria al gruppo del produttore è fonte di vantaggi, ma forse anche di qualche "vincolo" operativo, se non altro perché il corebusiness del gruppo è vendere automezzi e non guadagnare sulle attività finanziarie. Può provare a tracciare i pro e i contro dell'essere "captive"?

R.: Dopo aver operato quasi tre anni in questo contesto posso affermare che nella realtà Iveco l’appartenenza azionaria al gruppo del produttore è unicamente un vantaggio. Intanto Le assicuro che i conti economici sono distinti e nessuno si aspetta che quello di Transolver Finance sia meno che buono. Coerentemente con tale aspettativa quindi non vengono "spinte" le operazioni di parte di nessuno. Comunque cercando bene, qualche aspetto un po’ critico può esserci ma, diciamo la verità, non si tratta di fatti né frequenti né rilevanti. Mi spiego con un esempio. Nella gestione del cliente può capitare di dover rinunciare a qualche importo di mora che in altre aziende sarebbe incassabile senza problemi. Come vede si tratta di aspetti poco significativi e che non influenzano il business. Per il resto esistono solo opportunità. Una delle principali è costituita dal fatto che si opera in un ambiente nel quale, a tutto tondo, i protagonisti sono il camion, i problemi delle aziende di trasporto e le prospettive del settore dei veicoli industriali. E tutto questo è l’ideale per orientare sempre di più al settore veicolistico una struttura che nasce con competenze unicamente finanziarie come la nostra. Direi quindi che essere captive è la vera chiave della specializzazione. Un altro elemento professionalmente caratterizzante anche se impegnativo, è dato dalla Customer Satisfaction della quale Iveco è sempre alla ricerca in modo molto determinato. Per questo motivo le attese sul nostro servizio sono sempre di eccellenza e la cosa è di sprone a non abbassare mai la guardia.

D.: Lo sviluppo del leasing operativo e più in generale l'offerta di servizi non solo finanziari connessi alla proprietà del bene rappresenta probabilmente una delle principali possibili leve di sviluppo di un nuovo segmento di mercato e quindi auspicabilmente di nuove aree di una redditività di prodotto sempre più in calo. Ma per valorizzare il bene occorre avere un know-how specifico sul bene ed in questo senso le captives dovrebbero poter partire almeno in via di principio con un bel vantaggio competitivo. E' vero? Se sì come vi state attrezzando e quali servizi pensate di poter offrire?

R.: Indubbiamente sì, credo che le captives abbiano un bel vantaggio competitivo ed in Iveco abbiamo già cominciato a valorizzarlo. La competenza tecnica dei colleghi del Mercato Italia è per noi un riferimento che non ha uguali nel definire costi, adeguati valori residui ed operative coerenti rispetto alle rete esistente in prodotti come il Full leasing. Ad esempio in questo prodotto nel quale si ritrovano i contratti di Manutenzione & Riparazione Iveco e le coperture assicurative Toro Targa (Gruppo Fiat), credo che Transolver goda di una posizione che difficilmente un’altra finanziaria potrà insidiare.

NOTIZIE DALLE ASSOCIATE

Nuove Associate

Il Consiglio nella riunione dell'8 marzo scorso ha accettato l'iscrizione in ASSILEA della FORD CREDIT e della DEBIS (DaimlerChrysler Capital Service - debis Italy Spa del gruppo Mercedes Benz), che vanno così ad integrare il già nutrito raggruppamento delle captives attive nel leasing auto. La Ford Credit è a Roma in via Argoli – tel. 06 518551. La sede della Debis SpA è ad Agrate Brianza (MI) in via Panacelso, 22 – tel. 039 607441.

Nuove Cariche

Il nuovo Presidente della Finemiro Leasing è la Sig.ra Maria Vignaroli nominata dal Consiglio di Amministrazione del 2 febbraio scorso.

Il nuovo Direttore Generale della Merchant Leasing è il Dott. Giampaolo Brogi nominato nella riunione del Consiglio del 14 febbraio u.s..

Anche Leasimpresa ha un nuovo Direttore. Il 1° febbraio il Consiglio ha nominato il Dott. Alessandro Iori.

Variazione dei denominazione

La Caer Leasing ha variato la propria denominazione in Cardine Leasing SpA.

Variazione di indirizzo

La nuova sede della UCB Socabail Immobiliare SpA è in Milano, via Ausperto, 5.

 

SCADENZARIO FISCALE 2000

Data Oggetto

14 venerdì Termine per la regolarizzazione dei versamenti di imposte o ritenute non effettuati entro il 16 marzo 2000 (o effettuati in misura insufficiente) con sanzione ridotta al 3,75% più interessi

17 lunedì Versamento unitario delle ritenute, dell’IVA, dei contributi previdenziali ed assistenziali

20 giovedì Registrazione dei nuovi contratti di locazione di immobili con decorrenza 1°aprile 2000 e versamento dell'imposta di registro sui rinnovi taciti dei contratti di locazione e per il nuovo anno di locazione

Nota: Il 30.4.2000 scade il termine per la Denuncia trimestrale INPS (con modello gla/d) alla sede INPS competente del pagamento relativo al I trimestre 2000 del contributo alla gestione separata dell'INPS a carico dei titolari di lavoro autonomo. Il 30 aprile ed il 1 maggio sono giorni festivi, quindi il termine ultimo per la presentazione della denuncia è il primo giorno successivo non festivo (2.5.2000).

 

FEBBRAIO

CIRCOLARI

Serie Leasing Agevolato

n. 4 del 4 febbraio Artigiancassa – tasso applicabile alle operazioni di leasing agevolato nel mese di febbraio 2000

n. 5 del 4 febbraio Artigiancassa – tasso applicabile alle operazioni di leasing agevolato nel mese di marzo 2000

n. 6 del 4 febbraio Tassi leasing agevolato del Mediocredito Centrale – mesi gennaio e febbraio 2000

n. 7 del 7 febbraio Tassi leasing agevolato del Mediocredito Centrale – mese marzo 2000

n. 8 del 18 febbraio L.598/94. Finanziamenti agevolati per investimenti per l’innovazione tecnologica e la tutela ambientale

n. 9 del 21 febbraio Artigiancassa – tasso applicabile alle operazioni di leasing agevolato nel mese di aprile 2000

n. 10 del 25 febbraio L.488/92. 1) Modalità di recupero di quote di contributi cofinanziati ma non rendicontate alla Commissione Europea; 2) Riordino della numerazione delle iniziative.

Serie BDCR

n. 2 del 14 febbraio Costituzione Nuova BDCR aggiornata al 31/12/1999

Serie Euro

n. 1 del 11 febbraio Parametro sostitutivo del T.U.S.

Serie Fiscale

n. 2 del 14 febbraio Indagine IVA a credito

Serie Leasing Forum

n. 1 del 11 febbraio I controlli interni nell’attività di leasing

Serie Legale

n. 1 del 29 febbraio Leasing al consumo

Serie Tecnica

n. 2 del 28 febbraio Rilevazione statistica mensile sui TEG medi ai fini dell’usura

Lettera Circolare

n. 1 del 9 febbraio Ripartizione regionale dello stipulato 1999. Rettifiche stipulato 1999

n. 2 del 11 febbraio Nuovi servizi sul Sito Internet Assilea

n. 3 del 24 febbraio Ripartizione regionale dello stipulato 1999. Rettifiche stipulato 1999

 

RIUNIONI

2 febbraio Gruppo di lavoro Pool Commissione Legale – Roma Elaborazione di un testo di contratto tipo

9 febbraio Commissione Tecnica – Roma Resoconto delle attività dei Gruppi di lavoro e programmazione attività future

15 febbraio Gruppo di lavoro Formazione – Milano Resoconto delle attività dei Gruppi di lavoro e programmazione attività future

16 febbraio Commissione Legale – Roma Resoconto delle attività dei Gruppi di lavoro e programmazione attività future

23 febbraio Gruppo di lavoro Rischio leasing Commissione Tecnica – Milano Presentazione del modello del Dott. Vallegra per valutazione fidi. Analisi e valutazione di un progetto di supporto consulenziale sul rating

PARERI

Fiscale

n. 4 del 10 febbraio Risoluzione del contratto di locazione finanziaria per furto del cespite